18 feb 2014

Ultimissimi saldi







Il periodo dei saldi è quello che preferisco in assoluto: posso comprare senza sentirmi troppo in colpa, senza contare la soddisfazione immensa di riuscire a portarsi a casa quell'oggetto dal prezzo proibitivo, che diventa finalmente accessibile!
Tuttavia, la vera soddisfazione, per me, è quella di scovare qualcosa di prezioso (per la mia casa country) quando i saldi sono ormai quasi terminati. Del boom iniziale, che richiama nei negozi eserciti di fanatiche dello shopping e del buon affare non rimane neanche l'eco, i negozi tornano ad essere - purtroppo - semideserti e, quando t'imbatti in qualcosa di speciale, oltretutto ad un prezzo stracciato, sembra che quell'oggetto sia lì perchè aspettava solo te!

Ho trovato questa lanternina bianca, adornata da angioletti che suonano a festa, e me ne sono subito innamorata, ancora prima di ricordarmi di quel minuscolo tavolino che ho in salotto, su cui tengo l'abat jour che illumina di un chiarore tenue e romantico gli angeli  disposti tutti intorno. 

A proposito, dalle 19,00 in poi, come fuori si fa buio e arriva il momento del meritato relax, a casa mia si spengono rigorosamente le luci forti dei lampadari per dare spazio alle magiche atmosfere delle piccole luci soffuse di abat jour e lanterne!

Se non hai ancora provato, fidati! Non solo l'ambiente in cui viviamo si trasforma piacevolmente ma anche l'umore ne trae incredibili benefici...

A biêntot!

8 feb 2014

La sfida più difficile











Il lavoro che sto eseguendo in questo periodo è senz'altro il più difficile che abbia mai intrapreso. 
Prima di acquistare lo schema, infatti, ci ho pensato molto a lungo e ho avuto bisogno dell'incoraggiamento di mia figlia per decidermi, finalmente, a superare i miei limiti. 
(n.b.: i limiti che imponiamo alle nostre capacità, dovuti alla poca fiducia in noi stessi o che gli altri hanno in noi, sono fatti per essere superati e farci sentire ancor più dei vincenti!)

Il modello, creato dalla designer Thea Gouverneur, è forse uno dei suoi più ispirati e toccanti, non solo per l'immagine sacra raffigurata ma anche per il realismo commovente con cui ne sono riprodotte le effigie. 
Tradurre un'icona in punto croce e, inoltre, far sì che il punto croce prenda una forma tale da apparire esso stesso un dipinto, è un'abilità fuori dal comune.

L'immagine sacra è quella di Nostra Signora della Porta dell'Aurora, altrimenti nota come Madre di Dio Misericordioso o Madre della Misericordia. 
Avendo una grande devozione, mi piace conoscere e approfondire i tanti culti ispirati dalle icone miracolose che ritraggono la Beata Vergine ed è per questo motivo che ho iniziato una raccolta delle relative tavolette, realizzate semplicemente in decoupage, che sto disponendo a cascata sulla parete accanto al letto.

Esistono diverse versioni di questo dipinto. La designer si riferisce a quella più recente, poichè ne omaggia due elementi caratteristici: la grande mezza luna nella parte inferiore del quadro e, soprattutto, la Corona Papale dorata, apposta durante una cerimonia di incoronazione, quale più alto riconoscimento della Chiesa e dello Stato.
Questa icona, originaria di Vilnius, in Lituania, fu presto ritenuta miracolosa. La sua storia comincia con il ritrovamento del quadro, il cui autore è sconosciuto, da parte dei Carmelitani che lo situarono su una delle porte della fortificazione che cinge la città di Vilnius. Il fatto che tale dipinto fosse stato rinvenuto intatto dopo l'incendio che aveva devastato la città per 17 giorni, aveva destato il loro interesse, tanto da dedicargli una cappella in legno, che divenne presto meta di pellegrinaggi per i tanti miracoli registrati.  Tra questi, i più conosciuti sono legati alla potente intercessione di Nostra Signora in occasione di due violenti incendi e di fronte alle preghiere di una madre per il suo bambino che, caduto dal secondo piano di una casa, era rimasto esanime al suolo. Proprio dopo essersi gettata ai piedi del Santuario, il bambino tornò in vita.

Come ho detto all'inizio, l'esecuzione di questo ricamo è incredibilmente impegnativa: la trama della tela è fittissima e i fili impiegati, soprattutto quelli dorati, mettono a dura prova la mia vista, già abbastanza danneggiata, tanto che devo lavorare alternando in continuazione due paia di occhiali diversi e rigorosamente alla luce del sole! 
Nonostante ciò, la bellezza del lavoro ed il profondo amore con cui sto mettendo in fila una crocetta dopo l'altra, permettendomi di esprimere tutta la mia devozione, ne valgono decisamente la pena!

A biêntot!

28 dic 2013

Non è Natale senza...
















 



Natale non è Natale senza...ognuno avrà la propria lista di ciò che non può mancare per creare l'atmosfera giusta in casa. 

Oggi mi sono divertita a radunare alcuni dei miei soggetti natalizi preferiti. 
Infatti, per me, Natale non è Natale senza:

  • Le cartoline d'auguri da inviare e da conservare (quelle ricevute). Sono un bene tanto più prezioso quanto sempre più raro, dal momento che ormai gli auguri viaggiano quasi esclusivamente via email o sms (o almeno per chi, come me, non si è lasciato trascinare da facebook e twitter!). Vuoi mettere la sorpresa di far trovare agli amici un'inaspettata cartolina nella buca delle lettere, dove ormai siamo abituati a trovare solo posta poco gradita come le bollette?
  • I biscotti fatti in casa, per coccolarsi con i profumini fragranti, accucciandosi accanto al forno, per divertirsi a creare le forme più tenere e romantiche e, soprattutto, per condividere il momento della preparazione con chi si ama di più...il tempo trascorso in cucina, quando ci possiamo concedere finalmente un po' di sano relax casalingo, è perfetto per rinsaldare i rapporti, mettendo da parte istanti memorabili per il futuro. Non dimentichiamoci, poi, che nel volersi improvvisare cuochi non si può rinunciare all'occorrente come....le scatole in latta per contenere i biscotti....ok, non sono essenziali alla preparazione ma, se scelte con cura, possono rendere la nostra cucina moooolto country!...Infine, in tema di biscotti, il mio fiore all'occhello: il ginger-bear gigante. Lo cercavo da anni, visto che appartiene alla tradizione nordica e, finalmente, quest'anno ho avuto la gioia immensa di scartarlo tra i doni sotto l'albero...fortuna che mia figlia conosce i miei gusti...
  • Le casette invernali, categoria che lascia ampio margine alla fantasia. Si va da quelle usate come lanternine, a quelle ideate come addobbo da appendere all'albero, fino ad arrivare alle più estrose, come quelle rivestita di lana e pellicciotto (ovviamente sintetico!).

Oggi pomeriggio mi sono data ad una sessione di shopping post-natalizio, visto che quello pre-natalizio è sempre dedicato a cercare i regali giusti per gli altri! 
A domani con i miei ultimi acquisti, tra cui una tendina da sogno...ho deciso che quest'anno sono stata così buona che me la meritavo!

A bntot!

27 dic 2013

Albero di Natale: tu di che colore sei?









Questa mattina ho fatto un salto al di là del vicino confine, a Chamonix. Le decorazioni natalizie, per una "country hunter/cacciatrice di country" come me, erano dietro ad ogni angolo ma il freddo glaciale mi ha fatto rinunciare all'idea di catturare quanti più spunti possibili, poichè estrarre la macchina fotografica ogni 5 minuti era praticamente una tortura per le mie povere mani senza guanti: insomma, stavo proprio congelando!

Ma le asperità climatiche - e le schiere di sciatori, provenienti da ogni parte del mondo, che invadevano la piccola cittadina - non mi hanno impedito di cogliere qualche elemento interessante, che mi ha fatto riflettere durante il viaggio di ritorno a casa e da cui è scaturito questo post.

Ho notato che la maggior parte degli alberi di Natale che ho incontrato rompeva con la tradizione: niente decorazioni (ammesse al massimo le luci) e molto bianco, quando la scelta non cadeva su colori estremi come il viola! La cosa interessante è che, in tutto questo anticonformismo, lo spirito autentico del Natale rimaneva più saldo e rinnovato che mai...quindi mi sono chiesta: sono solo io che sono rimasta ancora legata ai vecchi addobbi? Per questo sarei curiosa di sapere com'è l'albero che hai realizzato a casa tua e, soprattutto, quale colore hai scelto: il verde originale, il bianco moderatamente innovativo o qualcosa di assolutamente audace, come il viola?

Fortuna che, in mezzo a tanta confusione, a ristabilire l'ordine ci pensa lui, l'unico vero capo saldo, un Babbo Natale più autentico di quello del Polo Nord, che circolava indaffarato per le vie tra gli abeti viola...


A biêntot!